Network – Internet Storages

Il tema è fondamentale e delicato.

La prima distinzione obbligatoria è in relazione all’utilizzo: personale o condiviso con altri utenti.

La condivisione di file con molti utenti comporta che la macchina adibita ad ospitare i file da condividere deve avere buone risorse, possiamo dire che deve essere un server vero e proprio: CPU con più core e oltre i 2GHz, 4 GB RAM e più, dischi robusti e veloci in RAID .

La seconda distinzione è per utilizzo nel network locale oppure in intenet. Nel primo caso è quasi d’obbligo Samba nel secondo si deve realizzare una condivisione attraverso Apache, per esempio con Owncloud.

Nel caso di utilizzo mediato da Apache,  spesso ci si scontra con la vecchia modalità di “utilizzo dei file FTP”, modalità vista con ostilità  da molti utenti, ma forse insostituibile per sicurezza: copia in locale, modifica, ricolloca in remoto.

Inoltre, sempre attraverso un web server,  cade il lock ai file, quindi ci possono causare perdita o, peggio, danneggiamento dei dati.

Sostanzialmente Apache è ottimale per lo stream dei file remoti, ovvero per contenuti multimediali, ma non per l’utilizzo con applicazioni d’ufficio, non utilizzabile con gestionali.

Purtroppo Samba richiede un client o meglio un servizio che realizzi in locale il mount del file system remoto, programmi non correnti  su tablet. Gli Android, con un vero kernel, potrebbero facilmente utilizzare risorse Samba, ma la loro evoluzione è ancora lontana.

Alcuni tentativi potrebbero essere di portare il protocollo SMB attraverso intenet per esempio con SSH, ma si si rischia che i file esposti a lock si possano degradare.

L’esposizione di file via Apache ha un ulteriore aspetto critico: l’utilizzo di un browser come “esplora file”. Il browser web, per quanto ormai raffinato, è comunque ben lontano dagli usuali “esplora risorse” dei più diffusi sistemi operativi, ma, peggio, può creare delle situazioni fuori controllo tali da indurre l’utente ad azioni irreversibili ed involontarie, quali cancellare file remoti.

In definitiva se per utilizzi amatoriali e personali si possono fare tutti i test possibili, in ambito professionale e aziendale, ci si imbatte in un contesto estremamanente delicato che obbliga a saper bene cosa si stia allestendo.